Prove di DAB+

Non so il perché, ma il sistema di trasmissione DAB (128 kbit/s MP2), Digital Audio Broadcasting, poi diventato DAB+ (AAC+), mi ha spesso incuriosito, ma non mi ha mai esaltato al punto di spingermi a dotarmi di un sintonizzatore stereofonico dedicato a questo sistema di trasmissione. Teniamo presente che nella mia vita di appassionato di audio sono stato scottato nel passato dal sintonizzatore satellitare audio ADR (Astra Digital Radio) e dal registratore DCC (Digital Compact Cassette), che ben presto, dopo un avvio trionfante, andarono fuori mercato. Ho quindi, con molta cautela, acquistato anni fa una radio monofonica (stereo in cuffia) della Pure, modello One Flow (FM/DAB+/WebRadio), ma probabilmente l’ho usata più per le WebRadio che per il resto. Tra l’altro questo dispositivo al momento è quasi inservibile, poiché la plastica di cui è composto il contenitore è diventata un ammasso appiccicoso, ormai pieno di polvere, ma questa è un’altra storia.

Al di là di tutto, ho avuto la percezione che in Italia il DAB/DAB+ non sia visto dall’ascoltatore medio come un’esigenza primaria. In fondo il servizio in FM si difende ancora egregiamente, anche se la modulazione di frequenza in alcune zone ha problemi di sovrapposizione di frequenze e altre magagne tipiche delle modulazioni analogiche. D’altro canto il DAB+ (174,928 – 239,200 MHz) non ha generato uno switch off come nel caso delle trasmissioni televisive, ma è presente contemporaneamente all’FM (87,5 – 108 MHz) e quindi l’acquisto di un sintonizzatore DAB+ non è una necessità, ma un’opzione. Senza dubbio un altro problema che frena gli acquisti è la copertura del segnale DAB+ che in Italia è a macchia di leopardo. A peggiorare il tutto, ho assistito al progressivo abbassarsi dei bitrate, tanto che nella zona di Torino le emittenti utilizzano da un minimo di 32 kb/s a un massimo di 96 kb/s, chiaramente per caricare a bordo di ogni pacchetto un numero sempre maggiore di emittenti. Pur considerando l’ottima efficienza del CoDec AAC+ credo che i bitrate siano un po’ troppo bassi per le esigenze dell’ascoltatore smaliziato ed esigente, ma questa è la mia umile opinione. Detto ciò e confermando la mia opinione di non voler acquistare per il momento un sintonizzatore dedicato, mi sono voluto lanciare in un esperimento dove ho coinvolto l’impianto “bello” di casa e il PC (dotato di un pennino per la ricezione Radio & TV).

Ho installato il driver per questo dispositivo e il software in dotazione, ma per la ricezione DAB+ ho installato il software DAB Player di Andreas Gsinn, che fornisce una serie di dati molto importanti, oltre alla parte visiva compresa spesso nel segnale, quando si voglia scendere in analisi dal punto di vista tecnico. Ho collegato il pennino ad un’antenna esterna, nella fattispecie un dipolo verticale autocostruito, non calibrato sulle frequenze DAB+, ma per fare un’umile prova si è rivelato più che sufficiente. Prossimamente realizzerò 2 rami del dipolo con le lunghezze calcolate sulle mie esigenze.

Volendo preservare il segnale nel dominio digitale l’ho inviato tramite USB alla scheda Behringer UCA222 (in questa vecchia foto che segue), che ha in dotazione una uscita digitale ottica S/PDIF via Toslink.Tramite un cavetto ottico (smistato da una centralina ottica a 6 vie che gestisce tutto il mio impianto) ho raggiunto il mio buon convertitore AD (ma anche DA) Behringer SRC2496 Ultramatch Pro.

Da qui sono andato all’amplificatore Pioneer A-8 (vintage attualmente rimesso in servizio) e quindi ai miei adorati diffusori Indiana Line Diva 655. Sono passato quindi all’ascolto, specialmente, dei canali a più alto bitstream. La sensazione globale è interessante, anche se a tratti mi sembra che il suono manchi di corposità, complici forse i bitrate a mio umile modo di vedere un po’ bassi. Nella maggior parte dei casi ho constatato che in trasmissione si utilizza spesso una compressione esasperata che mortifica la dinamica del segnale, ma questo è un vecchio problema anche in FM. Farò sicuramente nuove prove, per cui questo articolo è da considerare un primo abbozzo, giusto per gradire. MI ripropongo di fare dei miglioramenti all’accrocchio e di relazionare quanto prima. A coloro i quali volessero lanciarsi in un’avventura di questo tipo, non mi rimane che augurare un buon lavoro! 😉

4 pensieri su “Prove di DAB+

  1. Bene Pier, condivido al 100% le tue riflessioni. Da tempo al mio impianto stereo arrivano i segnali (analogici) del mio ricevitore Revo FM, DAB+ e WiFi. Già qui a Pinerolo si fa fatica a ricevere quello che arriva a Torino, e nelle valli limitrofe non arriva nulla. Giusto perché anche io sono un “patito” metterò al più presto in esercizio un dipolo ripiegato tagliato a misura con centro banda 200 MHz, cosa che ai più non verrebbe certo in mente, visto che con le normali radio FM basta tirare su lo stilo o al più orientarlo. Ma sono, come dicevo, un “patito”, ed ho sul tavolino da notte un altro ricevitore Revo DAB+ e nel mio shack un ricevitore DAB+ Panasonic; ho recentemente acquistato un dongle RTL-SDR: non fa di più degli altri ricevitori.

  2. Personalmente ho costruito un dipolo verticale adatto alle mie esigenze e ne parlo nella seguente pagina: http://www.barbonaglia.it/antenne/antenne-dab/antenna-dab-autocostruita/
    C’è da dire che essendo a Collegno, a qualche decina di metri dal confine con Torino, ci sono segnali generosi, anche se mi stupisco un po’ del segnale basso da parte di un colosso come la RAI, ma magari è un problema della mia posizione. Ho acquistato anche un’antenna di banda III con la quale mi riservo di fare prossimamente qualche prova, della quale parlo in questa pagina: http://www.barbonaglia.it/antenne/antenne-dab/antenna-dab/
    La mia speranza è che arrivino, prima o poi, nuove emittenti che alla robustezza del segnale e alla qualità delle trasmissioni, uniscano anche bitrate maggiori.

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